Introduzione
Giampaolo Nicolas
Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, Sapienza Università di Roma




Questo numero monografico di “Quaderni di Infanzia e Adolescenza” si propone di fornire una panoramica articolata di ricerche e riflessioni circa un tema centrale nella psicologia dello sviluppo che negli ultimi vent’anni ha riscontrato un rinnovato e crescente interesse.
Esaurita la spinta euristica prodotta dalla classica concettualizzazione stadiale piagetiana-kohlbergiana dello sviluppo morale infantile, la ricerca in questo campo ha più recentemente approfondito le profonde interdipendenze tra emozioni, comportamenti e cognizioni morali nella costruzione progressiva del “sé morale” – per una sintesi esaustiva, si veda il prezioso numero monografico 1/2014 della rivista “Developmental Psychology” che ospita contributi di autori come Smetana, Kochanska, Eisenberg.
Superato il riferimento tradizionalmente polarizzato tra la lezione freudiana, che attraverso lo sviluppo dell’istanza superegoica descrive il vettore dei processi di internalizzazione delle norme morali, e quella piagetiana-kohlbergiana, che vincola la competenza morale alle vicissitudini stadiali dello sviluppo cognitivo, la ricerca e le teorizzazioni spaziano ora tra paradigmi anche molto diversi - da quello psicodinamico e dell’attaccamento, a quello cognitivista, della psicologia sociale e delle neuroscienze.
Va sottolineato come probabilmente il frutto più importante di questo rinnovato interesse sia la scoperta di un precocissimo “sé morale” – tanto precoce da portare qualcuno (Wynn, 2009) a ritenere di descrivere proto-competenze morali emergenti già entro il primo semestre di vita.
Che realmente entro il primo anno di vita si possa parlare già di un bambino morale o meno, sta di fatto che ora è ampiamente descritto un bambino il cui funzionamento a partire dai due anni mostra complesse interazioni reciproche tra i due pilastri fondamentali del suo compasso morale: empatia/prosocialità/altruismo da un lato, e processi di internalizzazione di norme comportamentali dall’altro. A loro volta, questi aspetti della moralità influenzano e sono influenzati da altre linee evolutive del bambino quali il temperamento, i processi di auto ed etero-regolazione, l’attaccamento.
La scelta dei contributi presentati intende offrire al lettore un saggio di questa varietà di prospettive e linee di ricerca: dalle determinanti precoci nell’orientamento prosociale alla progressione evolutiva del giudizio di bontà basato sulle intenzioni, passando per la descrizione di indicatori di interiorizzazione delle regole genitoriali e lo sviluppo della sensibilità alla fairness. La maggior parte dei bambini che costituiscono i campioni delle ricerche hanno tra i 2 e i 5 anni: una conferma ulteriore dell’interesse dei ricercatori per i processi precoci dello sviluppo morale nel bambino
In un bel lavoro pubblicato di recente sulla rivista “Cognition”, Strohminger e Nichols (2013) riportano i dati di 5 eleganti studi volti ad indagare quali processi del proprio funzionamento mentale (memoria, desideri, eccetera..) i soggetti ritenessero più importanti per il senso di identità personale – il proprio “senso del sé”, diremmo in termini psicodinamici. I soggetti inequivocabilmente descrivevano i tratti morali come gli aspetti da loro ritenuti fondanti la propria personalità e il proprio senso di identità personale. L’ultimo contributo del volume in elenco, ovvero la traduzione del saggio “Contro l’autocritica” di Adam Phillips pubblicato la scorsa primavera sulla “London Review of Books”, ribadendo il rilievo cruciale della coscienza morale per il nostro funzionamento identitario (volutamente) spiazzerà il lettore con una rilettura arguta e brillante del Superio freudiano.
Con Amleto, infatti, l’autore ci ricorda che la coscienza è la nostra parte più intima. Ma la psicoanalisi, partendo dal riconoscimento dell’ambivalenza che sempre abita i nostri stati emotivi e della conseguente necessità di difendercene, mette in guardia dalla tirannia del Superio che minaccia di oscurare i processi di autoconoscenza.
■ Bibliografia
Strohminger N, Nichols S (2014), The essential moral self. Cognition, 131(1), 159-171.
Wynn K (2009), Constraints on natural altruism. British Journal of Psychology, 100, 481-485.